Ho visto Inside Man

di alex il 30 Aprile 2006

Il film non mi ha entsiasmato, però è intelligente, per niente banale. Dietro la facciata del film di azione c’è una riflessione sull’america post 11 settembre e sul relativismo della morale, laddove buoni e cattivi non sono quelli che appaiono. Simbolica in questo senso la scelta dei rapinatori di travestire gli ostaggi con tute tali da renderli irriconoscibili con loro stessi. Non possiamo riconoscere i buoni di cattivi, dicono i poliziotti che vorrebbero fare irruzione nella banca. Il che è proprio il guaio dell’america del terrorismo. Il cattivo è irriconoscibile. A un primo livello di interpretazione si può dire: è irriconoscibile perché è mascherato come i buoni, quindi il nemico può essere ovunque. E quindi ne deriva la paranoia da attacco imminente. Ma a un secondo livello di interpretazione si apprende che il cattivo è irriconoscibile perché non ci sono buoni e cattivi in senso assoluto…e i rapinatori si rivelano più morali di altri (del proprietario della banca, dei poliziotti hce picchiano un ostaggio credendolo un pericoloso arabo) e sullo stesso piano di molti dei poliziotti.

Mi ricorda un po’ l’ultimo film di Wenders, che però mi piace di più perché lo trovo più poetico di Inside Man.

inside man

{ 3 commenti }

Smeerch Aprile 30, 2006 alle 15:53

‘mazza che recensione. Mi hai incuriosito. Ma io, questo “Inside man” volevo già vederlo. 😀

VLuca Ottobre 17, 2006 alle 16:49

Complimenti… Bella recensione… Rispecchia bene il film

alex Ottobre 17, 2006 alle 16:54

Grazie, ma recensione è una parola grossa:) Sono le mie impressioni senza pretesa di sistematicità. Come quasi tutto quello che scrivo qui, del resto.

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