Nella guerra operatori-over the top, nessuno pensa agli utenti

di alex il 7 Dicembre 2012

Proprio in questi giorni dell’incontro di Dubai, l’Itu adotta uno standard per una deep packet inspection più raffinata. Permette agli operatori di ispezionare il traffico in modi che finora erano impossibile e persino di bloccare specifiche applicazioni su specifici utenti, sapere se c’è stato lo scambio di un file particolare tra due persone. In teoria, può identificare per esempio quale utente ha mandato un certo album musicale prima della sua uscita nei negozi. O chi ha scambiato un file contenente informazioni che un governo, immagino non tanto democratico, considera proibite.

Insomma, uno strumento pericolosissimo. Non è detto che gli operatori- almeno quelli europei- lo useranno. Le istituzioni (Commissione, Parlamento europeo) certo vigileranno. Ma è significativo che l’Itu sente il bisogno di tirare fuori uno standard più potente. Già ora gli operatori fanno deep packet inspection (anche in Italia), soprattutto per ottimizzare il traffico e proteggere l’integrità della rete; a quanto pare, non basta e serve uno standard tecnico per soddisfare esigenze più sofisticate.

Sappiamo che a Dubai si discute delle future regole di internet, se cambiarle dando più potere agli operatori di rete (sopra gli over the top) e ai governi. E’ improbabile che si decida qualcosa, in quella sede, ma è comunque importante segnalare che c’è in ballo una guerra sopra le teste degli utenti. Sono anche i giorni di quello che forse sarà l’ultimo referendum degli utenti Facebook.

Che cosa hanno in comune le due notizie? Operatori e over the top sono in guerra per avere un maggior controllo sul traffico a/da gli utenti. Hanno posizioni opposte (regolamentazione, deregolamentazione, rispettivamente), ma su un punto la vedono allo stesso modo: vogliono avere la mano libera, quanto più possibile, nel controllare quello che fanno i propri utenti. Perché da questo controllo viene potere pubblicitario (per gli over the top) o nuove fonti di ricavo (per gli operatori, in crisi). In tutto questo, non è ancora ben rappresentata una posizione a favore dei diritti degli utenti. La tutelano i Garanti della Privacy, le associazioni dei consumatori europee; troppo poco, ancora, lo fanno le Autorità garanti tlc (Agcom, da noi). Ma è il tavolo del futuro, per i diritti dei cittadini del mondo, online e offline.

 

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