Brutta piega la nuova rete Telecom

di alex il 15 Luglio 2009

Telecom non vuole sentire ragioni, ha preso una posizione netta, sulla rete di nuova generazione, contro quanto voluto dagli altri operatori e proposto da Caio.

In un convegno di questa settimana, Telecom ha spiegato meglio, infatti, le proprie intenzioni in fatto di Ngn (rete di nuova generazione, a 50/100 Megabit per utente). No all’intervento dello Stato con finanziamenti (se non nelle città piccole dove l’Ngn non è sostenibile economicamente), ma solo con regole che aiutino chi investe a remunerare meglio leggi- leggi: alleggeriteci gli obblighi nei confronti degli operatori alternativi.

No a una società comune della rete, inoltre: Telecom preferisce che siano gli operatori a muoversi, per conto proprio, semmai concertando gli investimenti. Proteste da Vodafone: così si fa una rete chiusa e molto più costosa.

In ogni caso, da queste polemiche sicuri sconfitti ne escono gli utenti: perché significa che tra gli operatori non c’è ancora accordo e quindi i tempi potrebbero essere lunghi. Per ora, il solo piano Ngn è quello di Telecom (15 per cento di linee coperte entro il 2011 e 65 per cento entro il 2016), che è molto prudente rispetto a quanto avviene in Francia, Germania, Paesi nordici

{ 9 commenti }

E stica? Luglio 15, 2009 alle 13:48

Piantala di scrivere merda e poi a nacondere la manina com’è tua usanza fare! Lo vedi tu stesso che sono prudenti in Telecom, come in tutte le altre Aziende italiane! Ma tu la crisi non la senti??

Puoi avere alternative valide sul rame e la fibra??!!?
Direi di no, allora taci e non parlare per conto dei Signori Utenti, perchè saranno sicuramente più tutelati se la rete Telecom sarà più performante, radicata e meno costosa; sopratutto se la filiera commerciale si accorcerà, a beneficio anche di Vodafone, Tiscali o Salcazzo.net

Altro che chiamare 80 persone delle quali 79 impreparate per chiudere un guasto! Tagliamo corto, usiamo l’ex rete statale più performante e facciamo i seri!

Gli operatori minori e coloro che ruoteranno attorno ai condotti vuoti di Telecom (direi piuttosto di Autostrade e Vodafone lo sa molto bene) potranno solo ottenere sconti wholesale a loro strettamente riservati; maggiori quanto maggiore sarà l’acquisto di servizi e dei circuiti!
L’importante, piuttosto, è rispettare e far rispettare i contratti wholesale, evitando che ogni mese i commerciali Telecomcambiano e ritrattano le scontistiche o le fee mensili, alla faccia dei KO tecnici che tutti gli operatori minori odiano.

P.S.: e non cancellare o bannare i commenti che vengono inseriti su questo Blog, altrimenti rischi di fare la figura del redazionalista e non del giornalista IT con le palle come vorrsti far credere di essere.

Massimo Luglio 16, 2009 alle 10:52

Calabrò ha elogiato come meritorie le iniziative intraprese da Regioni, Comuni e Province e che queste dovrebbero entrare e fare sistema, aggiungendo che senza un coordinamento questi segmenti rischiano di risolversi in uno spezzatino. Dunque, ci vuole una cabina di regia con l’Autorità come candidato naturale.Vale la pena ricordare come la Commissione Europea, nella recente consultazione pubblica, abbia previsto un premio per il rischio derivante dagli investimenti infrastrutturali all’interno del nuovo schema di raccomandazione riguardante l’accesso alle infrastrutture di nuova generazione e dunque, alle infrastrutture passive (canaline, dotti, palificazioni, fibra spenta, ecc.) e i nuovi servizi wholesale a larga banda.

Il nostro Paese sta indirizzandosi verso un modello aperto di sviluppo della rete, e quindi la via che Calabrò ha suggerito è quella rappresentata da un gruppo di investitori (operatori tlc, media companies) che forma una società veicolo – aperta anche alla partecipazione del capitale pubblico – che finanzia il progetto: una società formata da un nucleo forte di partner industriali con un mix di capacità imprenditoriali per sviluppare la fibra. Questo soggetto dovrebbe puntare ad una rete aperta, sostituendo i doppini telefonici nelle aree dove esiste una ragionevole aspettativa di redditività, ed essere organizzato sul modello del digitale terrestre. Possono essere identificate una serie di aree territoriali (necessariamente meno estese e più mirate rispetto al digitale terrestre) dove effettuare la sostituzione del doppino telefonico con la fibra ottica.

Andrea Luglio 17, 2009 alle 11:39

In merito alla transizione alla NGN, davanti ad una TI che si presenta e propone la tutela dei suoi azionisti e quindi inevitabilmente riottosa rispetto ad una apertura reale alla concorrenza di una infrastruttura preziosa (nessuno puo’ certo pensare all’interesse del “sistema paese” se si trovasse in condizioni simili) concordo che conviene “pragmaticamente” partire “dal basso” e, nello specifico delle “reti”, dalle esperienze delle reti della PA.

Si tratta di vedere se lo “Stato” puo’ permettersi di arrivare ad un “muro contro muro” con TI visto che gli interessi legittimamente divergono.

CIAO

PS in merito al commento #1. lasciamolo in vista a perenne memoria delle capacita’ dialettiche di certuni MA, ricordate, “don’t feed the troll”! 🙂

Un Troll Luglio 17, 2009 alle 18:33

Andrè, dalla tua dialettica e dal tuo fare “Io Signore e tu no…” ti confondo con Massimo del post#2. Spero di sbagliarmi, ma non fare il paraculo e pensa al tuo sistema paese che è ancora soggetto a flussi migratori dal Sud al Nord con tassi di disoccupazione mostruosi.
Investi te in infrastrutture e parti dal basso come suggerisci?

Leggo come semrep tante chiacchere inutili, ma ricordo che in questo periodo di crisi, occorre OTTIMIZZARE LE RISORSE, non crearne nuove!

NOTA: Certuno dice che non sai dove stanno di casa i troll 😀

Massimo Luglio 23, 2009 alle 15:09

Ciao Troll,
non sono Andrea.
Ottimizzare le risorse, non crearne nuove mi sembra ok. Per questo ci vuole la rete aperta. “Io ho la rete e ti faccio entrare. E tu mi fai entrare nella tua senza bisogno che io cabli nuovamente la tua città”.
Aloha

bastacostepalle Luglio 24, 2009 alle 14:04

Io ti faccio entrare ma tu cacci i soldi… Io non voglio perdere il posto di lavoro per colpa di gente che apre la bocca per dare fiato ai denti capito?
E guardiamo un pò meglio il comportamento scorretto di gestori quali Fastweb, Vodafone, Bt Italia etc etc in merito al processo di migrazione delle utenze fisse!

Massimo Settembre 1, 2009 alle 9:45

“io ti faccio entrare e tu cacci i soldi” è una normale dinamica commerciale che può essere normata a livello centrale come avviene con tutte le altre reti. Il mio commento è semplice: no alla duplicazione di reti. Sul processo di migrazione scorretto non ho molte info se non quelle che leggo su giornali e accuse di ass. consumatori. La scorrettezza impera. Non ti racconto i miei casini con Sky e Mediaset Premium perché dovrei aprire un blog specifico.
Questo è quanto: poi “coso” (visto che non ti firmi) se vuoi fare polemica a tutti i costi vai avanti da solo.

Angelovob Settembre 5, 2009 alle 10:37

Salve sono un tesista di Ingegneria…sto affrontando il tema delle NGN in Italie e in Europa e mi è stato chiesto una certa “originalità” con l’ aggiunta di soluzioni alternative (non che a mio parere ce ne siano tante)… Ma prima di tutto vorrei avere informazioni maggiori sulla diatriba che sta avvenendo tra Telecom e i vari operatori, e capire bene quali sono gli Organi in gioco… e le posizioni dei vari operati…insomma capire qual’è lo “status” della questione.Quindi ringrazio anticipatament chiunque potesse linkarmi o suggerirmi qualche fonte.

Anonimo Ottobre 1, 2009 alle 13:55

Angelovob, Linea Edp ha pubblicato un’interessante articolo di scenario sull’NGN a firma di Giorgio Fusari.

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