Peer to peer e pedoporno

di alex il 4 Aprile 2006

Mi è appena arrivao un comunicato su una nuova campagna contro il p2p in Italia

Il Nucleo Regionale PT della Guardia di Finanza di Milano, nel corso di numerose ispezioni condotte su tutto il territorio nazionale, ha posto sotto sequestro 15 server appartenenti alla comunità “Freeazzurra” (www.freeazzurra.com) che consentivano la condivisione di milioni di file musicali illegali da parte di migliaia di utenti.

Nell’ambito della medesima operazione sono stati denunciati 25 grandi “uploader”, che diffondevano illecitamente decine e decine di gigabyte di materiale musicale protetto da copyright.

Contemporaneamente il Nucleo Provinciale della Guardia di Finanza di Brescia ha sequestrato altri 3 grandi server utilizzati dalla comunità “Darkbios” e denunciato 5 “uploader”.

Globalmente le due operazioni hanno consentito di:

Denunciare 53 persone per violazione della legge sul diritto d’autore ( L. 633/41)
Sequestrare 18 server che consentivano a decine di migliaia di utenti di condividere milioni di file illegali
Sequestrare migliaia di CD masterizzati con i brani illegalmente condivisi
Confiscare oltre 70 personal computer e più di 60 hard disk utilizzati per la diffusione illegale della musica
Chiudere due siti web

Durante le perquisizioni è stato anche rinvenuto materiale pedo-pornografico ora oggetto di ulteriori indagini da parte degli investigatori.
——
Ora, una cosa che mi sorprende: vai a sequestrare un computer, per i più svariati motivi, e gira che ti gira balza fuori spesso materiale pedopornografico. Insomma, scavi un buco ed esce il petrolio. Ma com’è possibile? Quasi quasi vengono così rafforzati antichi pregiudizi ital-idioti sugli appassionati di internet. Non è che per materiale pedoporno vanno a considerare anche le cose porno con teens? Non posso credere che sia così frequente avere orrende figure di bambini nei propri pc.

{ 19 commenti }

Fabio Metitieri Aprile 4, 2006 alle 15:48

Mah… come ho scritto anche nei miei *stupendi* libri, a volte beccandomi i pubblici rimproveri altrui, il pedoporno non e’ facile da trovare, se si tratta di piccoli minorenni, diciamo sotto ai 16 anni apparenti, o addirittura di bambini (e per fortuna).

Prima dell’entrata in vigore dell’ultima legge (nel ’96? ), ogni tanto ne cercavo anche in Irc (era l’epoca degli articoloni denuncia di Repubblica e di altri altri, e volevo farne un pezzo anche io), ma il giro era, gia’ allora: prima manda qualcosa tu, di palesemente illegale, e compromettiti, e poi forse ti diamo l’accesso ai nostri archivi. E mi sono sempre chiesto: se non ne trovavo io, come mai tutti gli altri giornalisti dei grandi media, all’epoca non molto esperti di navigazione, ne trovavano tonnellate?

Oggi, ovviamente, queste ricerche non sono piu’ consentite, neppure ai giornalisti. In teoria non potrebbe piu’ farle manco Don Fortunato di Noto. Navigando piu’ o meno per caso, comunque, io di foto pedoporno non ne vedo da anni.

Se oggi gli inquirenti ne trovano dappertutto, sui dischi di chi e’ inquisito per altri motivi, di certo sono le solite foto di teen maggiorenni ma con poche tette, le trecce e le calzette, di cui il Web e’ pieno e per le quali ormai dovresti avere le fotocopie delle loro carte d’identita’ per non finire in galera.

Su questo, come sl P2p o anche sulle droghe leggere, i legislatori si sono fatti prendere un po’ la mano, con norme al limite del tollerabile, e le forze investigative forzano ulteriorermente le cose, secondo me, subito assecondate dai media, che sulle tre esse di “sangue, soldi e sesso”, come si sa, sbavano.

Poi certo, di piu’ non e’ dato sapere, il che e’ molto preoccupante.

Ogni tanto cerco on line notizie e dettagli sulle sempre piu’ frequenti retate di pedopornografi, ma non se ne sa mai nulla, a parte i titoloni scandalistici dei media al momento dell’arresto. E che ogni tanto qualche arrestato si suicidi non mi pare strano. Serve a tranquillizzare le nostre coscienze prima di un bel giro di turismo sessuale in Tailandia o a Cuba.

Ciao, Fabio.

alex Aprile 4, 2006 alle 16:00

D’accordissimo

Fabio Metitieri Aprile 5, 2006 alle 0:16

No, Niccolo’, chiariamo bene: io non trovo affatto ingiusta l’adozione del limite minimo di 18 anni per le modelle/i modelli nel definire cio’ che e’ vietato in pornografia, anche se so bene che di fronte ad alcune sedicenni di oggi la mia ormai trentennale esperienza sessuale impallidirebbe (la mia generazione e’ stata un po’ “tarda”, in effetti, e lo e’ tuttora, e non solo sul sesso ;-).

Certo, e’ un limite arbirtrario, l’essere considerati improvvisamente maggiorenni e maturi a 18 anni, ma non si possono operare distinzioni ad personam, non sarebbe pratico. Quindi, 18 anni mi pare un’eta’ ragionevole, sia per guidare, per votare e per essere penalmente responsabili delle proprie azioni di fronte alla legge, sia per decidere di trombare a pagamento davanti a una macchina fotografica o a una cinepresa.

Premesso questo, trovo invece ingiusto che la tendenza oggi sia – lo immagino solo, perche’ di informazioni su queste cose non ne circolano – di sbattere in galera chiunque abbia foto porno di ragazze che, con un po’ di buon senso, dovrebbero essere identificate come ventenni, seppure ritratte come scolarette, e che in questi casi si finisca in galera a meno che non si riesca a dimostrare scientificamente (il che e’ impossibile) o con un documento anagrafico (il che e’ impraticabile) che loro sono effettivamente maggiorenni.

Per poi, quando si e’ accusati soltanto da due foto di diciotteni o ventenni, appunto, finire sui giornali, oltre che in galera, linciati moralmente come pervertiti e disgustosi collezionisti e scambisti di enormi archivi porno che ritraggono indicibili violenze sessuali fatte a dei “bambini” (e di solito i media a questo punto usano volutamente un generico “bambini”, e al maschile, perche’ solletica meglio le velleita’ forcaiole del pubblico).

Questa non e’ giustizia e non e’ informazione.

Questo e’ un indiscriminato e irresponsabile linciaggio, del tutto inefficace, tra l’altro, a reprimere la vera pedopornografia on line, che di certo esiste, seppure in giri molto piu’ chiusi e molto piu’ irraggiungibili di quanto ci raccontano i media o Don Fortunato di Noto, e oltretutto scoperta e catturata in numeri decisamente inferiori rispetto ai titoloni che compaiono cosi’ di frequente sui giornali.

E dove sta la repressione della ben piu’ grave pedofilia off line, quella che avviene nelle nostre case e nelle nostre strade, o anche solo nel mondo reale del turismo sessuale? Quanti ne arrestano, mentre per pochi dollari si stanno trombando una 12enne in Brasile, e in una situazione dove l’atto sessuale c’e’ stato di certo e l’eta’ della ragazzina e’ indubbia?

Secondo me, su quanto capita per la pornografia on line c’e’ un palese e inverecondo sciacallaggio, da parte dei grandi organi di informazione.

Sciacallaggio, senza mezzi termini, perche’ ogni tanto qualcuno si ammazza, per colpa del poco nobile obiettivo dei giornali non di informare correttamente ma, al contrario, solo di vendere piu’ copie, giocando a qualsiasi costo sullo scandalo e sulla morbosita’.

I media se ne fregano della giustizia, della deontologia professionale, di ogni piccola parvenza di morale e, soprattutto, della pelle degli altri, che forse saranno anche dei segaioli che giocano con il P2p, certo, e non dei nobili cavalieri, ma che di certo non meritano, solo per questo, la lapidazione.

Per la pedofilia, invece, quella vera e quotidiana, che e’ nel mondo reale e non on line e che in 9 casi su 10 viene perpetrata nell’ambito della cosiddetta famiglia allargata, non si sta facendo proprio un beato cazzo.

Ciao, Fabio.

Fabio Metitieri Aprile 5, 2006 alle 1:17

E, per completezza, la notizia sul Brasile a cui mi riferivo e’ questa, sul Corriere>/a>, oppure questa, su Repubblica.

La ragazzina aveva 10 anni, non 12. Da notare, pero’, che si parla vagamente di “carezze”, il che puo’ significare tutto o nulla, ma che per quanto indefinito l’episodio e’ notizia; dei suoi sviluppi giudiziari o di cosa e’ effettivamente successo, ci scommetto, Il Corriere e la Repubblica, non hanno piu’ detto e non diranno piu’ nulla, perche’ saranno cose ormai non piu’ notiziabili.

Ne ha parlato invece un giornale locale – romagnolo, come l’accusato, alla fine riconosciuto innocente – cosa che riferisce Carotenutoriporta Carotenuto. Dal suo blog, Carotenuto si lamenta perche’ la stampa italiana avrebbe trattato la faccenda “presentando come vittima il nostro povero connazionale”. Il che, nel caso dei brevissimi pezzi del Corriere e di Repubblica, come potete leggere, non e’ vero; come dire: neppure i blog riescono a rimediare a una cattiva informazione.

Questo lo dico anche per par condicio, per contrappeso alle mie critiche alle campagne (schifosette anzicheno’) di Repubblica del ’96. Delle quali, mi pare di ricordare, alcune erano firmate da Zambardino.

Ciao, Fabio.

furio Aprile 8, 2006 alle 10:15

Se si va a vedere quei (numerosi) portali in cui ci sono preview gratuiti di siti pornografici, in alcune thumbails vi sono soggetti ambosessi di età certamente non superiore ai 14. E’ una cosa per la quale non nutro alcun interesse, ma è facile immaginare che basti una carta di credito per scaricare materiale di quel tipo, o forse si potrà addirittura fare un tour gratuito.

Carlo Aprile 11, 2006 alle 11:25

Secondo me il potere assoluto del download pirata e tale che: “l’importante è avercela fatta” Alcuni lo fanno per sport. Si tratta di una cultura, tanto arrivo dove voglio, tanto scarico tutto, p2p e onnipotente. E gira che ti gira ti ritrovi la cartella immagini con foto non propriamente normali.

carmak Agosto 15, 2006 alle 2:03

credo che la pedofilia vada curata con la tortura fisica fino alla morte del sudetto indagato. se questa èla nuova società io non ne faccio parte è ora di farela pulizia etnica contro merde che vanno a scopare bambini nei paesi dove la fame la fà da padrona non meritano neancge di essere chiamati esseriviventi solo la morte è la migliore medicina o campi di concentramento

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