Famiglie disgregate, colpa della tecnologia. Come no

di alex il 28 Maggio 2011

IoDonna cade nell’annoso equivoco: vede le famiglie che stanno meno tempo assieme e più tempo su internet e quindi desume che è certo colpa di internet se sono “disconnesse”. E’ il classico scambio della causa con l’effetto. Sono anni che le società diventano sempre più liquide, che cresce l’indipendenza dalla famiglia d’origine (con i pro e i contro associati; secondo me sono più i pro, in termini di libertà e progresso della morale). Le nuove tecnologie perlopiù danno espressione a questa nuova esigenza.

E’ più interessante parlare con i propri amici che con genitori che non ti capiscono o con una nonna semi addormentata sulla poltrona. Prima gli amici avevano un tempo limitato di frequentazione, c’era un costo incrementale nelle telecomunicazioni. Adesso non più. Io me li ricordo i pomeriggi ad annoiarmi, ai tempi della scuola elementare. Se ci fosse stata internet non sarei stato meno unito alla mia famiglia.

Se i genitori sono interessanti tanto quanto gli amici, se non sono vecchi (mentalmente), i figli vorranno passare più tempo anche con loro. Questa critica alle nuove tecnologie è la stessa dei bigotti che vorrebbero abolire il divorzio, “per tenere più unite le famiglie”. Sì, con il fil di ferro, le terrebbero pure, invece di ammettere che sono già disgregate.

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