Vodafone non blocca ma discrimina il VoIP. E minaccia l’innovazione

di alex il 8 Febbraio 2011

Si è rinverdita una polemica: gli operatori mobili pongono paletti al VoIP. Ultima a farne le spese è Vodafone, per via di una protesta di alcuni utenti, a cui si è aggiunta Skype.Chiariamo per prima cosa due punti. Provo a spiegare qui perché vi vedo un pericolo all’innovazione e alla libera circolazione di servizi e contenuti su internet.
1)Già da mesi Vodafone ha pratiche tariffarie che penalizzano il VoIP. A quanto ho capito, la polemica è scoppiata adesso solo perché Vodafone è riuscita ad applicare anche a quegli utenti che, cambiando le impostazioni del cellulare, riuscivano a includere il traffico VoIP nel canone delle proprie offerte a forfait. Anche Tim, Wind e vari operatori mondiali limitano in vario modo il VoIP.
2)Vodafone ha replicato a Skype dicendo che non blocca il VoIP. In effetti, ufficialmente non blocca i pacchetti dati corrispondenti al VoIP; solo, li fa pagare a parte agli utenti che non comprano le offerte più care. L’effetto è che per utilizzare il VoIP bisogna spendere di più.Il motivo dichiarato è che il VoIP danneggia i ricavi core di Vodafone, cioè le chiamate. Ora ci si può chiedere se questo espediente tariffario, pur non essendo un blocco ma solo un disincentivo economico, non sia una violazione della neutralità della rete e un danno alla libertà degli utenti. Secondo Skype lo è. Più difficile da interpretare il giudizio di Fcc, l’Authority tlc che ha fatto le prime leggi sulla neutralità della rete. Proibisce agli operatori mobili solo di “bloccare” applicazioni in competizione con il proprio business (e quindi il VoIP).

Quanto fatto da Vodafone non è un blocco in senso stretto, ma è una discriminazione; sarà interessante vedere il parere di Fcc per eventuali pratiche analoghe seguite dagli operatori Usa. Per l’Europa si porrà lo stesso problema quando in estate verrà recepito il nuovo quadro regolamentare tlc, dove si proibisce agli operatori di blocca applicazioni internet. Bisognerà vedere se l’espediente della super tariffa è considerabile o no un modo lecito per aggirare il divieto di blocco.

Fatto sta che, nella pratica, l’effetto è uguale e se tutti gli operatori imitassero Vodafone nessuno farebbe VoIP sul cellulare. Con una certa limitazione della libertà degli utenti e dell’innovazione. Potremmo dire addio a quei servizi che innovano la comunicazione e la cui sola colpa è di andare in competizione con quelli simili, ma più primitivi, dell’operatore mobile. Su tecnologia VoIP si possono fare cose anche più sofisticate della chiamata…

Se si accetta la pratica di Vodafone e degli altri operatori che penalizzano il VoIP, si apre un dirupo. Qualunque cosa del web diventa penalizzabile. L’operatore lancia un servizio musicale e si sentirà autorizzato a far pagare a parte lo streaming di Dada a chi non paga un canone molto caro. Ma possiamo andare anche oltre: fa un accordo con il giornale y e allora tu per leggere il giornale x sul tuo cellulare (o iPad…) devi prendere l’offerta più costosa. Hai solo l’offerta più economica? Paghi x a parte; non ti conviene e leggi solo y. Se per voi questo non è una grossa minaccia allo sviluppo dell’innovazione e della concorrenza tra media e servizi su internet… Voi che ne direste se Telecom vi facesse pagare 10 euro per ogni ora su Youtube- visto che offre Alice Home Tv- ma gratis solo per gli utenti Alice 20 Megabit?

{ 3 commenti }

0disse0 Febbraio 10, 2011 alle 12:57

occorre tornare alle origini, il web fatto da chi lo usa, e non dal business, e pagare chi fornisce connettività. fine.

Francesco Febbraio 12, 2011 alle 1:43

Complimenti.

Ranmamez Febbraio 24, 2011 alle 19:03

Vodafogne vergogna!

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