Gli eBook stanno ai libri come le auto ai cavalli

di alex il 8 Agosto 2010

Umberto Eco continua a confermarsi rigido sulle proprie posizioni di decenni fa, chiuso alla comprensione delle nuove tecnologie. Lo si vede in quest’ultima bustina. Dedicata agli eBook, “i libri non moriranno”.

Ma in generale ogni volta che parla di tecnologia fa ridere. Mi ricordo di una bustina in cui diceva che i pc rallentano sistematicamente e progressivamente dopo l’acquisto…scambiava il suo incasinare il sistema operativo come un problema strutturale.  Purtroppo Eco non capisce la tecnologia, non la studia. Spia ne è l’associare gli ebook alle chaivette Usb (non sa realmente cosa siano i reader).

Ma la cosa più da smontare è la sua argomentazione: nessuna tecnologia ha mai sostituito la precedente, il cinema non ha ucciso la foto, l’aereo non l’auto eccetera… Sono cose che in realtà fanno cose molto diverse. L’e-book e i libri di carta sono invece sovrapponibili e questi ultimi si salvano solo per effetto nostalgia. Non c’è nessun altro loro vantaggio, per l’utente finale. I futuri reader miglioreranno anche la cara possibilità di mettere note, appunti. Denigrare il progresso per pura nostalgia è da vecchi. E i vecchi (non anagraficamente, ma di mentalità) non devono essere ascoltati quando parlano da vecchi.

Il paragone più calzante mi sembra quello delle auto vs i cavalli. Non li hanno sostituiti, ma li hanno relegati agli amatori dell’ippica. Lo stesso capiterà ai libri di carta. Con in più l’aggravante che la carta è insostenibile per l’ambiente, gli e-book no. E certo trovo più comprensibile affezionarsi a un cavallo che a un pezzo di carta.

E l’obsolescenza del supporto, spesso citata da Eco (strano che nell’ultima bustina invece se ne sia dimenticato…)? E’ un falso problema, si porrebbe solo in caso di catastrofi globali che facciano sparire l’elettricità o cose del genere. Persino le videocassette in VHS e le cassette a mastro magnetico sono ancora leggibili e trasportabili in digitale (gli strumenti per farlo sono numerosissimi). E si tratta del mondo analogico, distantissimo da quello del digitale, all’interno del quale i cambi di supporto sono più soft e retro-compatibili. La compatibilità di lettura a un file epub di un e-book è solo questione di software, quasi certamente sarà sempre garantita da futuri lettori. E se per qualche strana ragione (epub impazzisce e chiede una licenza costosissima per farlo) non lo sarà, ci sarà il tempo per convertirlo in altro formato più interoperabile.

{ 13 commenti }

Roberto Agosto 8, 2010 alle 11:27

Pur condividendo in linea di massima i tuoi punti di vista, non sono d’accordo sul fatto che ebook e libri siano sovrapponibili e che questi ultimi non portino alcun vantaggio per i lettori.
Credo anche che non sia solo una questione di nostalgia ma che ci sia dell’altro.
Lo dico pur essendo pro supporti digitali.

alex Agosto 8, 2010 alle 12:09

Che cosa è questo dell’altro?

Paolo Feadin Agosto 8, 2010 alle 12:39

Il tuo ragionamento non fa una grinza, anche se il discorso dell’obsolescenza del supporto digitale non è da sottovalutare.
Però il giorno in cui non ci saranno file di libri colorati nelle case (non ci saranno nemmeno le librerie), il giorno in cui non potrò prendere in mano un libro e annusarne l’odore, non sarà una bella giornata per me.

alex Agosto 8, 2010 alle 15:35

Sono sicuro che qualcuno ha rimpianto anche l’odore di cavallo sudato:)

Scherzi a parte, non penso che i libri scompariranno, così come i cavalli del resto. Libri colorati potrebbero restare un valido strumento didattico per i bambini, da affiancare agli ebook…

Roberto Agosto 10, 2010 alle 22:40

@alex l’aspetto feticistico, per esempio, come sottolinea anche Paolo

Claud Bohm Agosto 17, 2010 alle 14:48

Facile polemizzare se si deforma a proprio piacimento ciò che dice il proprio avversario per farlo sembrare un vecchio imbecille…
Eco forse incasinerà il suo pc, ma incasinare una facile Bustina di 5mila battute non mi sembra meglio

alex Agosto 17, 2010 alle 22:02

Di sicuro non argomentare le proprie affermazioni mi sembra peggio di tutto. Puoi farlo? Grazie

Claud Bohm Agosto 17, 2010 alle 23:18

Ad esempio scrivi che ” Purtroppo Eco non capisce la tecnologia, non la studia. Spia ne è l’associare gli ebook alle chiavette Usb (non sa realmente cosa siano i reader)”, quando è evidente che Eco sa benissimo cosa gli ereader sono tanto che cita Kindle, gli iPad e le altre tavolette già nelle prime righe della sua Bustina.

Altro esempio. Come si fa a scrivere, a proposito dell’obsolescenza del supporto, tema caro ad Eco, “strano che nell’ultima bustina se ne sia dimenticato”, quando in realtà Eco nella Bustina dedica un intero paragrafo (su sei) a questo tema?

Prima leggere, poi criticare, si diceva una volta…

Claud Bohm Agosto 17, 2010 alle 23:35

Una cosa da leggere è l’intervista a Eco pubblicata da Wikinotizie lo scorso maggio. C’è un passo interessante dove si parla proprio di ebook:

WIKINOTIZIE: C’è molto clamore e molta paura riguardo alla proprietà intellettuale.
ECO: Ogni scrittore ha delle tendenze conflittuali, perché da un lato gli va bene che il suo libro venga letto, dall’altro gli dispiace che i suoi nipoti non prendano i proventi dei diritti. Adesso, il mio editore mi ha detto che darà i diritti de Il nome della rosa per fare l’eBook sul Kindle, credo. Le percentuali sono molto minori che per i libri normali, ma mi va bene. Personalmente non ci credo, credo ancora che la gente per leggere i libri vorrà ancora la carta, ma non ho problemi, mi sembra giusto che chi vuole abbia l’edizione elettronica. Non mi sembra così complicato, loro pagano i diritti, anche se meno perché l’eBook costa meno. O sarà uno smash, e ne venderai milioni, oppure ne venderai poche copie e va bene lo stesso.
Secondo me la mettono giù troppo dura, come appunto la storia degli editori contro Google. Google Books serve a vendere libri, non a farne vendere meno. Ha la stessa funzione che ha la libreria, quando si va a sfogliare dei libri. Si può comperare o limitarsi a leggiucchiare una pagina o l’indice. Come con Google.
C’è poi la tendenza a dare le cose sempre più gratis. Io non sopporto Adobe, che ogni anno mi vuole far pagare la sua licenza per leggere i PDF. Ho trovato in pochi minuti programmi che fanno la stessa cosa gratis. Non capisco cosa viene in tasca agli sviluppatori…

Sono un cyberbullo :) Agosto 20, 2010 alle 23:24

Ai vostri figli fareste leggere un ebook o un libro?
Ai vostri figli insegnerete a fare le ricerche con Google e Wikipedia?
Ai vostri figli piace fare quel cacchio che gli pare…e anche a noi…quindi se un giorno vedrò affiancato un libro di barzellette sui carabinieri ad un ebook pieno zeppo di tutte le barzellette dell’Universo, deciderò quali fra i due portarmi in spiaggia.
RIEPILOGO: in questo momento che offerte ci sono sul mercato?
Le solite chiacchere da giornalista Alex…io da quando uso BOL.IT (Book On Line) ho acquistato più libri di quando mi facevo le pugnettazze a scuola…altro che PC e XBOX 😀

matteo Agosto 24, 2010 alle 18:14

non ho trovato la bustina di cui al link per nulla contraddittoria rispetto alle “idee generali” di Alex.
E ci mancherebbe: Eco è abituato a scrivere e a confrontarsi da molti anni, con leoni di ben differente fatta rispetto ai gattini di queste pagine.
Nelle parole di Eco c’è tutto e il contrario di tutto, con pacatezza e moderazione. E, soprattutto, con responsabilità di quello che scrive.
Senza stoccate a vuoto che lo espongano al ludibrio che non sia di “quattro gatti” irrilevanti ed in cerca di uno scampolo di luce. Riflessa.
Ovvio, questo rischia di diventare un apologia di Umberto Eco e quindi stringo.
Condivido le parole di Eco e rassicuro (oppure contrario?) Alex sul fatto che non la pensa tanto diversamente da Eco. Ed essendo Eco un semiologo, il significante (e l’uso dello stesso) e non il significato lo separa da Alex. E forse anche la fama mondiale e la serena tranquillità che questa gli dona.

0disse0 Settembre 28, 2010 alle 12:58

sono purtroppo ancora per adesso le persone che come Eco prevalgono nel “sistema” decisionale di questo paese, pertanto siamo destinati ad un irreversibile affondamento nella palude di catrame, a meno che un “miracolo” ci salvi e si decida di destinare queste persone oramai anzianotte alla coltivazione delle carote nell’orto di un tranquillo paesino di montagna (isolato però…) e lasciare spazio ai giovani. Oppure, idea migliore, siano “condannate” le persone come Eco, a portare tutti i giorni sulle spalle gli zainetti di bambini e ragazzi che come paracadutisti della Folgore, sono “appesantiti” da inutile carta.

xxx Ottobre 6, 2010 alle 20:06

Se i gggiovani sono come il suddetto “odisseo” alias “nessuno” (nomen omen), meglio spararsi.
P.s.: la proporzione “libri cartacei: ebook=cavalli: automobili” è degna, tanto per restare in ambito equino, di un simpatico somaro.

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