Emittenti tv locali contro l’innovazione

di alex il 28 Giugno 2010

Le emittenti locali si oppongono al piano Agcom che cerca di dare un po’ di risorse alla maltrattata banda larga. Poco conta che non siano in grado di sfruttare bene le frequenze e che le sotto utilizzino, come adesso riconosce anche Romani. Le locali sfruttano al 50 per cento le frequenze e le nazionali per due terzi.

Ma a loro no, non basta: voglio tenere tutto. Poco importa che così minano il futuro dell’innovazione.

{ 1 commento }

Giuliano Peritore Giugno 30, 2010 alle 16:30

La “posizione” delle TV locali non è l’unico aspetto d’interesse. E’ anche importante che le frequenze eventualmente liberate non vengano gestite in regime oligopolistico.

Penso sia interesse del paese che un’offerta di connettività “mobile” rigidamente tariffata e con le prestazioni/limitazioni che tutti conosciamo venga bilanciata da un’offerta di servizi alternativi (quello che gli ISP fanno, chi bene chi male, con WiFi e Hiperlan a 2,4 e 5,5 GHz).

Se un’attività di pressione sulle TV locali si unirà alla disponibilità istituzionale a ritagliare una parte delle frequenze per uso libero da parte degli ISP potremo assistere a sviluppi interessanti dei servizi offerti, sia in ambito urbano che in zone digital divise.

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