Filtri peer to peer, Comcast ha torto, parola di Fcc

di alex il 1 Agosto 2008

La decisione è arrivata qualche minuto fa. Gli USA si dimostrano ancora una volta all’avanguardia in una questione che è viva anche da noi…ma da noi gli operatori come Tele2 e LIbero possono filtrare il peer to peer dichiaratamente (cioè lo dichiarano alla stampa, ma si guardano bene di farlo sul proprio portale) e Agcom si volta dall’altra parte.
Ma del resto qui da noi vengono meno libertà Internet anche più profonde.

{ 7 commenti }

Giovanni Garofalo Agosto 2, 2008 alle 16:50

Liberta Internet più profonde tipo?

Siamo in piena anarchia e le risorse scarseggiano….consigli pratici utili?

Saluti e baci….avrai capito che sono tornato al lavoro 😀

Eros76 Agosto 3, 2008 alle 20:52

Alex, ancora credi nell’Agcom? Prova a segnalare all’Antitrust (800 166 661 dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 14) per presunte “pratiche commerciali scorrette”; bisogna segnalare altrimenti nessuno indagherà, se mandi il modulo D all’Agcom hai invece solamente perso tempo!

Sarebbe bello un articolo sul menefreghismo da parte dell’Autorità (Agcom) che “dovrebbe” dare ascolto ai segnalanti; se vorrai potrò darti ulteriori dettagli su quanto scritto: ti posso dire, ad esempio, nel caso in cui venga fatta una segnalazione (con Modulo D) come risponde (se risponde) l’Agcom. Io, insieme a tanti altri utenti, siamo spesso vittima del menefreghismo di chi ci lavora e prende un mare di soldi da noi contribuenti. L’Agcom sta ora indagando, ad esempio, sul costo degli sms/mms… come mai ha però mantenuto alti i costi di terminazione di tutti i gestori, di H3G in particolare (nonostante i suoi 10 milioni e passa di clienti)?

Perchè fa orecchie da mercante alle pesanti accuse di Viviane Reding sul suo operato (http://www.andreatrapani.com/2008/07/28/lunione-europea-lagcom-e-i-suoi-interessi)? Come si possono abbassare i costi se i costi di terminazione vengono mantenuti alti?

uff Agosto 4, 2008 alle 11:16

nessun commento sulla chiusura di colombo?

matteo Agosto 6, 2008 alle 8:49

NON PARLIAMO PIU’ DI ELITEL!!!!!!!!!!!!!!
Perchè?
Mi dispiace essermi inserito in una discussione che non c’entra nulla con Elitel, ma … era argomento molto seguito, e Alex aveva promesso di parlarne e tenerci aggiornati. Ed invece … cispa!

cicci Agosto 6, 2008 alle 15:15

Perchè non parliamo un po’ anche di che fine ha fatto Elitel e di che fine sta facendo Plexia?
Mi giungono voci che il genovese rampante ingegner Zunino, lo stesso che dopo aver salvato Galactica in Cubecom ha portato al fallimento il tutto, stia accingendosi a fare il bis con Plexia.
Chissà se anche quetsa volta troverà una nuova brillante operazione da fare per rilanciare le telecomunicazioni nel paese?
Darebbe bene avvertire i potenziali clienti, ma anche i potenziali lavoratori a termine con futuro da disoccupati!!!

olivia Settembre 3, 2008 alle 13:27

SEGNALAZIONE

Ci risiamo con i disastri di ELITEL-PLEXIA-UNOCOMMUNICATIONS.
Dopo in can-can di febbraio 2008 le cose sembravano essersi messe a posto, con la migrazione dei clienti Elitel a Vive la Vie, che ora è fallita.
Segue un’ altra migrazione, verso Plexia che sembra funzionare bene.
Ma Plexia (che combinazione..) è fallita or ora, proprio ad agosto…, passando i clienti a Uno Communications, che non rileva nient’altro che i servizi adsl.
OVVERO: ci siamo ritrovati senza mail dall’oggi al domani ( per la precisione ieri, 3 settembre).Senza preavviso. Senza possibilità di poter spostare i servizi su altro provider.
Ai telefoni di Plexia nessuno risponde.
Ai telefoni di Uno Communications “non sanno niente”, hanno dato un generico 010 99881 per quesiti a Plexia, a cui, ovviamente nessuno risponde.

Ora, poichè l’unica cosa che ho potuto sapere è che presso gli uffici liguri di Plexia ci sono i curatori fallimentari, domando:
NON E’ POSSIBILE RICHIEDERE LORO DI METTERE UN AVVISO SUL SITO INTERNET DANDO 30 GIORNI DI PREAVVISO AGLI UTENTI CHE POSSANO CORRERE AI RIPARI (come in qualsiasi paese civile) ?
Non è proprio possibile fare altro che subire in silenzio ?

Il fatto di poter effettuare una class action dal gennaio 2009 ci consola e desideriamo farla, ma non limita i danni di chi deve usare i servizi internet e mail adesso.
Se aveste qualche informazione in tal senso, potreste per cortesia comunicarle?

adidas london rojas Novembre 22, 2018 alle 9:11

“te; que un 15% de los pacientes crónicos, muchos de ellos pensionistas, no retiran su medicación en algún momento de su enfermedad por razones económicas.”

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