Blog e marketing

di alex il 27 Novembre 2006

A margine della ricerca Ipsos sull’influenza dei blog negli acquisti, Mantellini scrive su PI che i blog sono in realtà refrattari al marketing. Ogni tentativo di usare questa influenza per scopi pubblicitari guidati è destinato a fallire. Ebbene, non sono d’accordo. In realtà basta trovare il modo giusto, nella trasparenza, per inserirsi nella discussione dei blog. Chi pensa non sia possibile fa l’errore di considerare il marketing come qualcosa di sempre uguale a se stesso.
In realtà, sta cambiando, va verso il viral (qui tanti esempi. E i blog sono già dentro questa funzione viral: si pensi a tutti i post che hanno parlato dei video di You TUbe dove si vede Ronaldinho, un duo che fa i tatuaggi o l’immagine di una ragazza ritoccata al computer…sono campagne di Nike, Keglevich, Dove. Ed è questo, credo, solo l’inizio. Magari che non si riesca a rendere il marketing più rispettoso della nostra dignità di esseri umani pensanti? Si vedrà.

{ 8 commenti }

Keper Novembre 28, 2006 alle 15:37

Secondo me non ti discosti molto da quello che Mantellini dice, Massimo infatti rifiuta l’idea di marketing attuale, simile alla pubblicità che ci assilla in tv o allo sfruttamento dei blog quali mezzi di veicolo delle informazioni senza tenere in considerazione la reputazione che si crea nella blogosfera. Il marketing per avere efficacia deve usare gli strumenti che hai indicato tu.

nerina Novembre 30, 2006 alle 9:51

Il marketing non è vendita, il marketing è la ricerca della soddisfazione del cliente, è la ricerca del valore per il cliente. Credo che occorra tornare all’accezione di kotler e distinguere il marketing dalla pubblicità o dal linguaggio pubblicitario (meglio),

Per esempio, io sono responsabile marketing di un’azienda e uso il mio blog come strumenti di dialogo con i miei clienti, racconti i nostri porgetti, rispondo se commettiamo errori, chiedo quali prodotti e servizi desiderano.

Il mio blog funziona perchè è basato sulla fiducia reciproca, su di un mio impegno quotidiano nel parlare apertamente con i clienti.

Utilizzo il blog come il mio diario personale, parlo dell’ultimo congresso dove sono stata ,ma anche del film che ho visto o del libro che ho letto, non è un blog solo aziendale anche se risiede nel nostro sito ufficiale…poi promuovo il nostro mensile o i nostri corsi di cucina con trasparenza e soprattutto puntando sulla qualità dei contenuti.

Se un cliente ci critica, utilizzo i suoi consigli nella riunione successiva dove incontro i vari responsabili di linea e tutti i miei colleghi in azienda leggono il blog.

Se anche un solo cliente mi scrive tengo conto del suo parere perchè è stato proattivo, perchè ha cercato un dialogo con noi.

Tengo conto soprattutto di chi scrive e cerco di mantenere le promesse.

Dopo un evento per esempio ,ci sono i picchi di visite sia dei colleghi che degli utenti/navigatori perchè tutti vogliono sapere cosa ne pensano quelli che hanno partecipato.

Ad oggi ho 20.000 visite unique mese, a volte mi spavento ma continuo.

Lorenzo Novembre 30, 2006 alle 11:36

Io credo che il marketing sia semplicemente un modo, una tecnica, un arte per controllare la narrazione che descrive i prodotti, la marca. Che esiste comunque.
La narrazione si sta spostando sempre più verso il consumatore. Per spostare la narrazione bisogna avvicinarsi al consumatore, il viral è un modo. Ma bisogna iniziare a dialogare, dice bene Nerina. E’ faticoso ma è inevitabile. In più capire, ascoltare, prevedere. Insomma è l’empatia la facoltà più importante….
Ne vedo poca in giro, ma, cmq, vedo qualche sforzo!

Ciao

Dimitri Novembre 30, 2006 alle 12:39

Le visioni di nerina sono assolutamente onorevoli e rispettabili: i docenti universitari della sociologia delle comunicazioni e dei consumi tuttavia osservano che queste considerzioni lasciano sempre via via posto a un modo di interpretare il marketing in maniera differente. Se le aziende dapprima cercavano di AVVICINARSI alle esigenze consumistiche tramite analisi e ricerche di mercato, oggi cominciano a DETTARE i “nuovi” desideri, stimolando ad hoc il consumatore con nuove forme e campagne.
Ma proprio perche concordo con Alessandro quando afferma che il marketing non è mai “uguale a se stesso” penso che la via praticata da nerina (bel blog) sia tra le varie quella “idealmente” più auspicabile.
Dimitri

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