Si muove il WiMax italiano

di alex il 10 Novembre 2006

O almeno ci tenta: giovedì l’Agcom ha aperto la consultazione pubblica, della durata di 60 giorni. Mi sa di: intanto mettiamoci avanti con il lavoro, nell’attesa che le frequenze si sblocchino.
Una cosa mi fa terrore, spero immotivato: il parallelo suggerito con il wireless local loop, dalle cui aste non è emerso nulla di fruttifero per il Paese. Le licenze sono state acquistate dai grossi operatori, che hano usato il Wll per fare backhauling, e non si è creata alternativa di accesso. Se fanno lo stesso con il WiMax, utilissimo invece per moltiplicare le possibilità di accesso a Internet e rendere l’italia un po’ più indipendente dalla rete di rame Telecom (esigenza sottolineata dallo stesso Calabrò), è tempo di indignarsi davvero. Soluzione? Fare le aste almeno in parte su beauty contest, così da non tagliare fuori i piccoli. COsì è stato fatto in Francia.

Comunicato Agcom

WiMax: avviata consultazione pubblica
Il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, presieduto da Corrado Calabrò, relatori i Commissari Michele Lauria e Giancarlo Innocenzi Botti, ha avviato una consultazione pubblica in merito alla possibile introduzione in Italia di tecnologie WiMax nella banda a 3.5 GHz.

Le tecnologie di Broadband Wireless Access sono unanimemente considerate imprescindibili in una moderna società dell’informazione. Integrando le attuali infrastrutture di tipo fisso, esse possono infatti contribuire a stimolare la competizione in tutti i mercati delle comunicazioni elettroniche e a ridurre il digital divide nelle aree rurali e nei casi di saturazione delle tradizionali linee fisse.

La consultazione mira a raccogliere elementi per la definizione, da parte dell’Autorità, di un quadro regolamentare che consenta l’avvio del servizio WiMax. La consultazione durerà 60 giorni.

Per le procedure di assegnazione delle frequenze viene posta a consultazione la possibilità di adottare un sistema di gara analogo a quello già utilizzato per l’assegnazione delle frequenze WLL (Wireless Local Loop), che prevede, tra l’altro, l’assegnazione delle frequenze tramite una procedura di asta su base regionale, con la possibilità di concorrere per più regioni per ottenere assegnazioni pluriregionali e nazionali. Analogo metodo di assegnazione è stato adottato in altri Paesi dell’Unione Europea.

L’Autorità, riconoscendo l’importanza di un rapido avvio dei servizi, accelera la definizione delle regole in parallelo con lo sforzo del Ministero delle Comunicazioni per trovare una soluzione per la liberazione della banda.

Il Consiglio ha inoltre avviato l’esame del provvedimento per la cessione del 40% della capacità trasmissiva dei multiplex digitali a favore degli editori indipendenti a livello nazionale e degli operatori di rete nelle regioni a switch off anticipato. Di questo provvedimento sono relatori i Commissari Michele Lauria e Stefano Mannoni.

Roma, 9 novembre 2006

{ 12 commenti }

aghost Novembre 10, 2006 alle 7:12

è ragionevole un cupo pessimismo…

Michele Favara Pedarsi Novembre 10, 2006 alle 21:36

Tranquillo Aghost… io vado a dire la mia… per lo meno così se non ascoltano per perseguire i loro piani pre-cotti, inevitabilmente fallimentari per il paese, la consultazione pubblica sarà stata evidentemente uno specchietto per le allodole. Formalità… solo formalità… ma visto che in genere evitano di mettere agli atti verità scomode, questa è un’occasione ghiotta 🙂

ciao

Mik

P.s.: non che “la mia” sia invece quella giusta eh… ci mancherebbe… vorrei soltanto che fosse “messo agli atti” che fare concessioni di spettro radio è meno produttivo che fare concessioni della capacità di rete ottenuta con l’utilizzo unitario dello spettro. E che questa cosa è già formalizzata a livello accademico. Per lo meno così quando ci ritroveremo a pagare indirettamente altre tasse (perchè le licenze WiMax sono TASSE per i cittadini, camuffate da altro; è come tirare l’acqua di un fiume nella stratosfera, dicendo che così si migliora il problema del riscaldamento terrestre, e raccogliere nel tempo le tante gocce che ricadono; invece di prosciugare direttamente il fiume facendo incazzare ulteriormente gli ambientalisti)

Dario Novembre 14, 2006 alle 15:16

Bah,non so a voi ma giornalmente mi arriva la newsletter dell’associazione sul Wimax e ci sono novità ogni giorno di accordi,finanziamenti,da tutti i Paesi del mondo: e qui iniziamo una consultazione “pubblica” ?

Maurizio Novembre 26, 2006 alle 13:36

In Italia mi sembra che siano circa 2 anni che si sperimenta questo Wimax…poi c’e’ il prob della Difesa e della frequenza…ora la consultazione…Ma andiamo…ormai queste cose sono realta’ in altri paesi sia europei che extraeuropei (vedi il caso Google http://punto-informatico.it/p.aspx?i=50145. Mi sembra evidente che in Italia da sempre si faccia di tutto per frenare queste tecnologie…noi abbiamo un ‘tappo’ che frena tutto (ADSL su doppino, reti mobili e ora wimax). Il tappo serve solo per poter tutelare le ben note oligarchie e nessun governo ha mai tentato di stappare questa situazione purtroppo. La tecnologia potrebbe eliminare il digital divide, liberalizzare i prezzi etc…ma e’ la politica e i soliti noti che non vogliono che tutto cio’ accada.

MFP Marzo 6, 2007 alle 12:16

Alla fine non sono andato… nel senso che a fine dicembre 2006 mi sono imbattuto nel forum ISOC e mi sono messo a chiacchierare lì dentro invece di produrre qualcosa da presentare personalmente ad AGCOM. A dire il vero ISOC si era impegnata a farlo ma è arrivata tardi di circa un mese… e io mi sono stupidamente adagiato su di loro finendo per non presentare nulla alla consultazione.

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