Babbo Natale e i bambini: sì o no

di alex il 26 Dicembre 2011

Non ridete: è questione psicologica spinosa. Da laico e razionalista qual sono, ritengo medievale far credere ai bambini che Babbo Natale esista. Li incoraggia a spegnere il senso critico e a credere in falsi miti (pseudo religiosi e consumistici assieme, per altro). E dopo incrina la loro fiducia nei genitori e crea un alone di positività intorno alle menzogne. Insomma, ecco disegnato il profilo dell’italiano medio: irrazionale e un po’ furbetto. Mi spiace che che l’idea della positività di Babbo Natale conquisti anche coloro che sono intelligenti e per niente “medi”.

Così ho fatto alcune ricerche. Sono pochi sul web quelli che la pensano come me. Un razionalista, un guru americano dell’agnosticismo, qualche filosofo.

La fantasia, l’immaginazione, per svilupparsi, non hanno bisogno di credere che il prodotto dell’immaginario sia reale (altrimenti tutti gli scrittori sarebbero pazzi). Il giusto equilibrio tra fantasia e senso critico è credere nel potere dell’immaginazione per creare mondi e al tempo stesso riconoscerne l’insostanza.

 

 

 

{ 4 commenti }

Bricke Dicembre 28, 2011 alle 22:45

BN serve ai grandi per ricattare psicologicamente i piccoli a fare i bravi. Esattamente come i religiosi facevano e fanno con il popolo.

A BN si smette di credere, prima o poi, a Dio spesso ci si continua a credere fino alla morte, ed è proprio quest’ultima il motivo principe.

Da agnostico tendente all’ateo e razionalista (e sbattezzato) ti direi di no, però vedere sul volto di mia figlia quell’espressione alla visione dei pacchi dopo giorni di attesa è qualcosa a cui difficilmente rinuncerei…

Alex Dicembre 29, 2011 alle 14:10

Ma è felice per i doni mica per babbo natale

Bricke Dicembre 31, 2011 alle 15:19

Si, è vero, ma il fatto che siano apparsi “dal nulla” senza che nessuno se ne sia accorto, da quel divertimento in più.
Prima di aprire i regali la bimba (3 anni) è andata a vedere se BN aveva mangiato le cosine che gli aveva lasciato ed il commento è stato “si è preso pure il cestino!!!”
Grasse risate di tutta la famiglia.

roberta Gennaio 20, 2012 alle 17:24

Bruno Bettelheim (in “Il bosco incantato”, mi pare, ma forse era “Il genitore quasi perfetto”) dice che rispondere con “la forza di gravità” alla domanda di un ragazzo di otto anni su perché il pianeta Terra non cade nel vuoto è un doppio errore. La premessa necessaria è che solo più avanti negli anni (oltre gli 11) i neuroni dei ragazzi potranno connettersi in modo tale da concettualizzare o al contrario deconcettualizzare: dunque rispondere “la forza di gravità” (un concetto) produce: 1) frustrazione perché il ragazzo pensa di non aver posto bene la domanda 2) frustrazione perché non ha capito la risposta (crederà che la gravità è una corda, possibilmente robusta). Spiegare invece che la Terra viene sostenuta dalle spalle di Atlante non è una presa in giro, ma una risposta adeguata, comprensibile, soprattutto rassicurante, e la dimostrazione che il genitore ha capito il bisogno del ragazzo di essere rassicurato del fatto che non finiremo tutti miseramente schiacciati sul fondo del nulla. Quando, da grande, capirà le leggi della gravità, sarà commosso al ricordo della leggenda e non incazzato con chi gliel’ha detta. Sbrodolata per dire che Babbo natale è un pronipote complesso di figure protettive, un crocicchio di antichi riti accatastati uno sull’altro (con grosse distorsioni e coloriture cattoliche ovviamente) che hanno a che vedere sulla “nascita” e la protezione del bambino, e con gli scongiuri per raccolti anti-carestia bla bla bla.

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